Arrestato Franco Alfieri, il “Re delle fritture”.
oggi ha visto spalancarsi le porte del carcere di Fuorni: l’accusa, un classico della politica, turbata libertà degli incanti e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio.
Avvocato, Uomo forte del PD salernitano, consigliere, assessore e sindaco del suo paese (Torchiara), 2 volte sindaco di Agropoli e di Capaccio-Paestum, presidente della Provincia di Salerno; rappresentante dell’Unione dei Comuni Alto Cilento, capo staff fedelissimo di Vincenzo De Luca a cui deve l’appellativo di uomo delle fritture quando nel 2016 in campagna elettorale per il referendum sulla riforma costituzionale gli diceva: “mo’ vedi tu come Madonna devi fare, offri na’ na’ frittur’ i pesce, Agropoli nun saccio che sfacimma tenite le barche gli yacht fai che cazzo vuoi tu ma tu devi portare quattromila persone a votare ….“.
Con lui altri cinque indagati oggetto di provvedimenti restrittivi, l’accusa; avrebbero truccato le procedure di assegnazione di due appalti banditi dal Comune di Capaccio-Paestum per favorire una ditta in particolare che in seguito avrebbe affidato in subappalto dei lavori alla società riconducibile alla sorella di Alfieri.
Gli altri indagati sono: Elvira Alfieri (sorella di Franco), legale rappresentante di Alfieri Impianti Srl; Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria, rispettivamente legale rappresentante e procuratore speciale della società Dervit Spa; Andrea Campanile, dipendente del Comune di Capaccio; Carmine Greco, responsabile tecnico del Comune di Capaccio e RUP dei procedimenti per i quali sono state riscontrate le presunte irregolarità; per quest’ultimi sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Nella nota diffusa dalla Procura si sottolinea che le accuse sono fondate essenzialmente su intercettazioni e sugli esiti dell’esame della documentazione, anche informatica, acquisita nel corso delle perquisizioni del 30 gennaio 2024, molto tempo prima dell’indizione di queste gare. Secondo la ricostruzione inquirente condivisa dal Gip, Campanile (per conto di Alfieri) e D’Auria (per conto di De Rosa) “avevano concordato le strade da inserire nel progetto esecutivo concernente le future gare, i tempi e i costi dei singoli interventi, nonché ogni altro dettaglio tecnico concernente i futuri lavori, dando per certo che sarebbe stata la Dervit spa ad aggiudicarsi gli appalti”.
Proprio la Dervit spa, dopo il perfezionamento degli accordi, avrebbe provveduto — attraverso sue propaggini organizzative — alla materiale redazione degli atti delle due procedure.