La diaspora del Governo italiano
Il prezzo del gas continua a salire e gran parte del governo con in testa il Presidente del Consiglio Mario Draghi si è recato in Turchia mentre il Presidente della Repubblica Mattarella e la presidentessa del Senato Casellati si sono recati Il primo in Mozambico dove ci sono i giacimenti di metano più ricchi al mondo e la seconda in Algeria che è oggi il secondo paese per forniture di gas all’Italia dopo la Russia, altro nostro fornitore storico di gas metano, si può ben dire quindi che siano a “zonzo” in Medio oriente e Africa a “far compre”. Caso senza precedenti l’assenza contemporanea delle due più alte cariche dello Stato che contravviene alla regola della Costituzione che affida la supplenza in caso di impedimento temporaneo del Presidente della Repubblica al Presidente del Senato (per intenderci è come se il presidente degli Stati uniti e il suo vice lasciassero contemporaneamente il suolo Patrio e quindi il Governo del Paese), cosa che dà l’idea della gravità della situazione italiana. La verità è che stanno andando in giro con il cappello in mano, sono andati anche in Turchia da colui che solo pochi mesi fa il Presidente Draghi definì “Un dittatore” (si possono discutere i metodi di Erdogan ma rimane un presidente che è stato eletto democraticamente) situazione incresciosa: “che s’adda fa pe campa’”. Con Draghi in Turchia c’è mezzo Governo compreso il ministro della Difesa Lorenzo Guerini (e questo qualcosa significherà). Tra i vari nodi da sciogliere (che non si dicono) con i Turchi c’è la questione dei giacimenti di gas contesi nel risiko delle ZEE (Zona Economica Esclusiva) tra Grecia, Cipro, Turchia e Libia. Tutto questo per “Spezzettare” la nostra totale dipendenza energetica tra più paesi esteri e ridurre i “ricatti”. Per tutto questo lavoro dobbiamo sempre ringraziare la sapiente regia e ragnatela di rapporti dell’ENI, quella che vogliono a tutti i costi svendere alle lobbies aristocratico – economiche come già hanno fatto con altre aziende strategiche italiane. Nel frattempo in Patria Conte ed i 5 stelle pur di difendere i loro due provvedimenti porta bandiera che hanno contribuito a svenare le già martoriate ed indebitate casse italiane, minacciano la crisi di Governo. Accadrà così che con la loro politica assistenziale ad ogni costo tra un po’ a lavorare non ci andrà più nessuno: vedremo poi come si pagheranno i debiti del PNRR ed i loro stessi provvedimenti assistenziali. Nel frattempo i partiti, in particolare quelli più in difficoltà, gli stessi che hanno fondato il loro successo elettorale sul “sentiment elettoral – sondaggistico” e null’altro, continuano ad avere come faro accecante i sondaggi, arma letale del buonsenso di governo; sempre a caccia del consenso elettorale ad ogni costo, più spesso dannoso per il Paese, soprattutto con l’avvicinarsi delle elezioni politiche.
Nel frattempo pare che la “Realpolitik” abbia la meglio (e meno male! Verrebbe da dire) perché quando il popolo ha fame chi governa “addà tremà”. Quindi meglio che tornino a casa con contratti profittevoli perché l’inverno si prospetta pessimo per i cittadini e peggio ancora sarà per loro e questa volta i sondaggi non li aiuteranno.